Regia di Roger Corman vedi scheda film
Sconclusionato, caotico e confuso lavoro realizzato in fretta e furia dal buon Corman per solcare il tema del momento, quando a metà Anni '50 si trattava molto di regressione ipnotica. In realtà il registro del film oscilla tra commedia e dramma non riuscendo mai a percorrere con fermezza una delle due strade...
Il dottor Quintus (Val Dufour) si reca da un suo ex professore di scuola per dare corso ad un esperimento sulla regressione ipnotica. Al proposito la donna di strada Diana (Pamela Duncan) viene pagata 500 dollari per una seduta di 48 ore durante le quali verrà riportata nel medioevo, nei panni di Helen, il giorno prima di essere decapitata a seguito di un'ingiusta accusa di stregoneria...
In un mondo popolato da insani becchini, fattucchiere dal cuore buono, malvagie -quanto sensuali- streghe e Lucifero in persona, proprio grazie a questo "transfert" temporale è data possibilità a Helen di modificare il corso degli eventi futuri...
Qualche anno prima di realizzare la riuscita serie cinematografica ispirata dai testi di Edgar Allan Poe, Roger Corman, con la sua casa di produzione AIP, decide di dare vita ad una pellicola a basso costo basata su un tema molto alla "moda", ovvero quello della reincarnazione e delle presunte pratiche ipnotiche in grado di rievocare vite vissute in altri tempi e altri luoghi...
Purtroppo qui siamo molto lontani dalla caratura tipica dei prodotti successivi del regista e, in particolare, a danneggiare la pellicola è la cialtronesca messa in scena, voluta da una sceneggiatura che oscilla tra commedia e favola. Quindi, pur se ufficialmente La sopravvissuta è catalogato come horror in realtà affronta tutt'altro registro narrativo.
Anzi: talvolta diventa farraginoso e impossibile da seguire, soprattutto quando si lancia nel "paradosso temporale" al contrario, percui la povera Helen deve decidere: o vivere nel passato, cancellando le sue quattro vite future, o morire decapitata per consentire alla sua anima di "vivere" le diverse reincarnazioni...
Ma non è solo la forzatura data da un soggetto infantile e poco curato a rendere poco riuscito il film, quanto anche l'iconografia satanica e stregonesca, qui vilipesa e trattata alla stregua di burletta: a cominciare da Lucifero, che si presenta con un aspetto ben poco inquietante maneggiando un forcone a tre denti, ostentando un ridicolo pizzetto e le orecchie a punta; per proseguire con la caricatura della fattucchiera buona, Meg Maude (Dorothy Neumann), che a punta, oltre alle orecchie, ha anche naso e mento (!).
"Lo spiritello" (sic!) della strega malvagia Livia smuove ben poche risate al contrario di quel che, sembrerebbe, fossero le intenzioni (assai ironiche) di Corman e le trasformazioni in gatto, topo o volatile della strega innamorata e gelosa sono inferiori, tecnicamente, a quelle realizzate da Georges Méliès, sessant'anni prima.
Resta interessante la figura (sempre ironicamente trattata) del becchino Smolkin e la sequenza di Helen che, per nascondersi dagli inseguitori si trova rinchiusa nella bara al fianco di un anziano cadavere...
Ma è poco, troppo poco anche per lo spettatore ingenuo, e poco preparato, dell'epoca.
Sullo stesso tema, e dello stesso periodo, meglio, molto meglio, il film di recupero (realizzato con inserimento di tre episodi tratti da una serie televisiva 13 Demon street) intitolato La messaggera del Diavolo (Herbert L. Strock, 1961).
Curiosità
La sopravvissuta venne proiettato in double bill (doppia proiezione nei cinema all'aperto o Grindhouse) assieme a Voodoo woman. La presenza dei pipistrelloni volanti legati ai fili venne realizzata grazie alle scorte del set Conquistò il mondo, girato l'anno precedente sempre da Corman.
Il tema della "chiusura nella cassa" -qui solo abbozzato- diventerà un leit motiv nella filmografia di Corman, in particolare in quella dedicata a Poe, venendo affrontata ne I vivi e i morti, Il pozzo e il pendolo e, soprattutto, in Sepolto vivo.
Il film è stato reso disponibile solo in anni recenti grazie alla Pulp video che lo ha proposto in una decorosa edizione dvd con formato video 4:3 e traccia audio originale opzionabile con i sottotitoli in italiano. Bella la cover del dischetto, al cui interno è contenuto in miniatura il poster originale del film.
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