Regia di Baltasar Kormákur vedi scheda film
Un ragazzo islandese sulla trentina, che vive ancora con la madre, ha un rapporto occasionale con un'insegnante di flamenco. Quest'ultima gli fa capire subito che in realtà preferisce le donne, ma il ragazzo non sa che si tratta dell'amante di sua madre. E che è incinta.
101 Reykjavik è il codice postale della zona in cui si svolgono le disavventure di Hlynur, di sua madre Berglind e di Lola, terza tutt'altro che incomoda di un triangolo a dir poco bizzarro; 101 Reykjavik è anche il titolo di un romanzo di tale Hallgrimur Helgason, che ha poi trasformato il testo in sceneggiatura cinematografica insieme al regista Baltasar Kormakur. Opera prima peraltro, ma già ben assestata sul profilo estetico e presumibilmente anche dal punto di vista del budget, come lasciano intendere la confezione sufficientemente patinata e soprattutto la presenza di una diva internazionale come Victoria Abril in uno dei ruoli centrali (gli altri due sono riservati a interpreti locali, cioè Hilmir Snaer Gudnason e Hanna Maria Karlsdottir). Al di là della forma, per l'appunto apprezzabile, però non c'è davvero nulla: la storia è di una banalità sconcertante e la trama in sè pare potersi riassumere in un paio di righe colme di personaggi stereotipati e situazioni calcolatamente assurde, che non sorprendono nè lasciano alcun tipo di segno: come una sorta di lungo telefilm per famiglie, insomma, con l'aggiunta di qualche argomento più spinoso del previsto, ma risolto in maniera efficacemente innocua. Alla colonna sonora ha partecipato anche il leader dei Blur Damon Albarn. Premiato a Locarno dalla giuria giovanile, a Toronto come film rivelazione e in altri festival minori. 3/10.
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