Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Haneke ci mostra il suo mondo: qui c'è tutto ciò che saprà dirci in seguito, dal voyeurismo di Niente da nascondere all'intrusione violenta nella vita privata altrui di Funny games, che espliciterà ancora meglio il tema della brutalità insensata del quotidiano; fino alla tragedia che, vissuta nel reale, perde ogni mitizzazione e spettacolarità (71 frammenti) ed al gelo crudele e deviato dell'animo umano (Benny come La pianista). Visto in questo senso, è fondamentale per comprendere l'opera futura ed i canoni del regista. DIscutibili ma già decise le scelte formali ed estetiche (luci naturali, pellicola sgranata, colori forti), l'azione è poca ma sempre determinante ed interessante è anche il quadro psicologico della famiglia media tedesca, che certamente non esce benissimo da un lavoro di questo genere.
Benny è un adolescente irrequieto con la mania delle riprese video. Ha una telecamera puntata fissa sul vicinato ed una raccolta sconfinata di cassette girate da lui stesso. Un giorno, solo in casa, invita un'amichetta a vedere il video dell'uccisione di un maiale; poi prende la stessa pistola usata nel video e la scarica sulla ragazzina. I genitori scoprono poco dopo il delitto; per non mandarlo in galera (ed evitare le responsabilità su di loro stessi), la madre porta Benny in vacanza in Egitto per una settimana, a mo' di alibi, mentre il padre occulta il cadavere in qualche modo. Ma al ritorno Benny va spontaneamente alla polizia a confessare.
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