Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Disturbante, desolante e desolato; freddo... glaciale. Lo spettatore vede con la mdp, spesso in oggettiva, di Haneke, ma anche con quella di Benny. La morte della ragazza è ripresa in un doppio fuori campo e si perde tra le tante immagini che scorrono alla tv, siano esse di finzione, siano esse realtà. La realtà è però filtrata dallo schermo e si appiattisce in quel tutt'uno quale è il flusso televisivo dove non c'è tempo per soffermarsi e riflettere; e dove dunque tutto appare uguale.
Si assiste allo spettacolo catodico senza battere ciglio. Prima di "Funny Games", ma senza alcun tipo di furberia, Haneke ci porta in un girone infernale in cui l'indifferenza e l'egoismo camminano di pari passo con la crudeltà di cui la società contemporanea ne è intrisa. Tutto ciò è diretto e servito in maniera antisperttacolare, senza scadere in banalità, e con un'asciutezza e indifferenza raggelante.
Haneke sembra un Bresson mefistofelico!
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