Regia di Michael Haneke vedi scheda film
"Benny's Video" è un film scioccante, come d'altra parte si capisce fin dalla prima immagine: l'uccisione, con pistola, di un maiale. Ed è un film presago del senso d'inquietudine che Haneke, regista tedesco di nascita, ma professionalmente attivo soprattutto in Austria, sarà capace di instillare negli spettatori anche con i film successivi. Questo "Benny's Video" è infatti avvicinabile specialmente a "Funny Games"*, vuoi per la presenza dei due attori principali di questo film (l'impareggiabile faccia da stronzetto Arno Frisch e il compassato Ulrich Mühe), vuoi, ancora di più, per la tematica, che, partendo dal vuoto morale della nostra società, sulla quale scivolano allegramente guerre e drammi vari (più volte, qui, si vedono immagini televisive della guerra tra Serbia e Croazia), crea dei mostriciattoli insensibili a tutto, capaci non soltanto di uccidere senza alcun rimorso, ma anche di torturare crudelmente chi ha offerto loro una mano salvatrice.
Apologo stizzito e cattivo sulle capacità autoassolutorie di una borghesia egoista che ormai non nutre alcun rispetto che per sé stessa, figlio di un ramo cadetto del cinema di Buñuel con qualche lontano parente nell'Inghilterra del cinema arrabbiato e nella Germania di Fassbinder, quello di Haneke si preannuncia (già con "Benny's Video") come un cinema della crudeltà, simile per tanti aspetti a quello del francese Ozon (si pensa almeno a "Sitcom" e a "Sotto la sabbia"), benché un gradino superiore, di altissimo livello.
* Se qualcuno vede il film del 1997 dopo avere visto "Benny's Video", quando in "Funny Games" Paul riavvolge il nastro con il telecomando, non può che ripensare al giovane Benny. Del resto, entrambi i personaggi sono interpretati dal medesimo Arno Frisch.
Un ragazzotto liceale che vive probabilmente a Vienna, apparentemente normale (ma chi abbia precedentemente visto "Funny Games", 1997, nutre già qualche dubbio), appassionato di riprese con la videocamera, quasi per gioco uccide una ragazzina appena conosciuta. Per i genitori, che scoprono il delitto del figlio proprio grazie al suo filmato, si pone (ma neanche troppo a lungo) il dubbio se aiutare il ragazzo oppure denunciarlo.
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