Regia di Catherine Hardwicke vedi scheda film
Chi ha intorno una tredicenne, per casa, può comprendere meglio questo film. Ho una nipote di questa età, e mi è venuto un groppo alla gola vedere certi atteggiamenti così simili alla protagonista del film, Tracy.
La voglia di essere in vista, di non essere una sfigata, avere gli amici giusti, prendere in giro il più debole per apparire il più forte...Tutti questi temi vengono affrontati bene e con molta credibilità. Tracy è una ragazzina che proviene da una situazione familiare difficile, una madre fricchettona, che le porta in casa un fidanzato ingombrante.
Un padre assente e un fratello distratto...Un quadro del tutto verosimile, anche se azzardato.
Tracy cerca nell'amica Avie tutto quello che non ha nella vita: considerazione, complicità, indipendenza. Quanto è importante l'amica del cuore a quell'età? Si fa tutto in nome dell'amicizia, ma quante gelosie e invidie si insidiano. Tracy in nome di quell'amicizia affronta tutta una serie di esperienze eccessive per la sua età, e il rapporto con la madre comincia a vacillare....non sapendo che è proprio quello l'unica cosa per la quale è invidiata dall'amica Avie. Naturalmente tutto precipita, a tredici anni non si hanno le capacità per affrontare tutto e subito, si scoppia, si vorrebbe ritornare indietro ad una ingenuità ormai già perduta...ma incredibilmente non ci si riesce più.
Furba la regia del film, che utilizza quasi come un videoclip musicale certe sequenze del film, rendendole accattivanti (mia nipote si sarebbe senz'altro entusiasmata nella scena dei furti nel gran magazzino, ahimè)...Tutto sommato la storia regge bene, scorre via, e non cade nel patetico dove c'era il pericolo che potesse accadere.
Molto brava, con prove che danno un peso notevole al film. Una madre problematica ma che ama la figlia in un modo poco convenzionale.
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