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Thirteen - 13 anni

Regia di Catherine Hardwicke vedi scheda film

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La recensione su Thirteen - 13 anni

di Baliverna
8 stelle

Una discesa all'inferno, ecco cos'è questo film. I passi successivi attraverso i quali la ragazzina passa dall'innocenza (o quasi) alla perversione fanno stringere lo stomaco, ancor più perché quello è un ritratto realistico della prima adolescenza nelle società "sviluppate". Devo dire che, complice la furbesca locandina, temevo l'ennesimo film giovanilistico, che strizza l'occhio agli adolescenti, vuole essere frizzante e sfizioso a tutti i costi, e che condisce il tutto con una dose di erotismo. Invece niente di tutto questo. Lo stile a momenti mi infastidiva un po' (macchina a mano in eterno movimento, montaggio frenetico), ma alla fine devo dire che il film è un ritratto sofferto di un certo modo di essere giovani in progressiva diffusione, che forse la pellicola cerca di denunciare per porvi rimedio. Comunque secondo me non mancano alcuni eccessi, cioè scene che non occorreva inserire per dare forza al film: vedasi i gesti di autolesionismo della protagonista con le forbici, o le operazioni di piercing, in laboratorio e a casa. Del resto mi chiedo perché ci ostiniamo a chiamarlo scioccamente con quella parola inglese, quando in inglese non si dice in quel modo. Loro dicono giustamente "l'anello sulla pancia"; perché non lo diciamo anche noi? Molto efficace perché realistico mi sembra l'episodio del padre, colloqui telefonici compresi, che vedono un uomo egoista, cieco di fronte al gravissimo disagio causato dalla sua assenza, e dedito solo alla carriera. Dall'altra parte troviamo una madre animata dalle migliori intenzioni, che però ha commesso gravi errori nel tirare su la ragazzina: permessivismo, quasi assenza sulle questioni importanti in un momento così delicato della crescita, sensi di colpa sulle questioni sbagliate, mancata trasmissione di importanti valori (rubare è male, il sesso occasionale è male, ecc.). Peggiora poi la già grave situazione portando in casa un tizio che ovviamente non sarà mai accettato dai figli, i quali vogliono il loro padre. Il finale lascia intravvedere una timida speranza. In ogni caso, questo raccapricciante spaccato di vita moderna, è l'inferno che ci siamo costruiti con le larghe vedute, le nuove teorie educative, la "liberazione" sessuale, la rinuncia al vecchio tipo di educazione "perché autoritaria", la mentalità aperta e moderna, e il divorzio "perché così è meglio per i figli".

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