Regia di Jean-Jacques Annaud vedi scheda film
L'avevo visto tanti anni fa su TMC ed essendo appassionato di calcio e di cinema francese non ho potuto resistere alla tentazione di "comprarmelo" in lingua originale. La seconda visione mi ha anche più entusiasmato della prima ben attento a coglierne le sfumature e le belle immagini di un J.J. Annaud al suo primo lungometraggio ma già conscio della sua grande abilità di regista.
Il film non è per niente banale e ha un tema molto interessante cioè come la gente sia disposta a giudicare, sotterrare o glorificare un individuo a seconda di come l'aria tira senza approfondire, senza indagare ma soltanto per pura convenienza, se questo tema sembra adatto più ad un dramma hollywoodiano come è singolare che qui il tutto avvenga in un piccola città francese dove la gente è abituata a spettegolare ed il nostro protagonista è un nullafacente innocuo malvisto da tutti, non a caso l’attore scelto è il compianto Patrick Deweare che nella vita aveva il ruolo di emarginato del cinema francese ed è quindi a suo agio nel descrivere l’amarezza di chi viene prima ingiustamente accusato di violenza sessuale solo perché ci sa fare con le donne e poi la rabbia quando la squadra di calcio locale si avvale dei sui servigi nella finale di andata di coppa e lui puntuale realizza i due goal decisivi.
Ora tutti lo rispettano ma lui non dimentica quello che era prima della partita e si prende la sua rivincita sull’intero paese nessuno escluso. Salta all’occhio il ritmo comunque brioso con cui i fatti si susseguono e questo è un grosso pregio per una commedia francese e sicuramente lo si deve a J.J. Annaud un regista che aveva evidentemente intravisto una nuova strada da percorrere.
Sempre un hrande
Le cadenze francesi ci sono ma con un ritmo più allegro
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