Regia di Francesco Maselli vedi scheda film
Un film oltremodo noioso. Il senso che vuole trasmettere è che in una dittatura ogni ricerca di libertà è destinata a perdere; inoltre, vuole trasmettere forse che anche nella vita è difficile trovare un senso in cui inserirsi in modo coerente e fruttuoso. Si è vittime, pedine, che non possono mutare la condizione che è stata assegnata, anche se tale condizione è, purtroppo tragicamente, intrisa di ingiustizia.
L'intento è questo, per quanto lodevole sotto certi aspetti: le capacità di renderlo, però, sono davvero insufficienti. Anche se al film va dato atto di almeno due aspetti positivi: la resa della realtà storica del tempo è ottima, così come le inquadrature (insomma, cenni di buon cinema ci sono, sotto il profilo tecnico); la recitazione di Volontè e eccellente, come sempre.
Ma quel che manca al film è proprio la capacità di essere all'altezza delle proprie intenzioni: tra i tantissimi film che ci sono sul (e quindi, ovviamente, contro) fascismo, questo è uno dei pochi ad essere infelici. E lo è proprio per la lentezza e la pesantezza, dovute proprio a questo: a non essere in grado di esprimere con chiarezza ciò che si ha in testa (che pure resta in partenza lodevole)
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