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Essi vivono

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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daniele64

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La recensione su Essi vivono

di daniele64
8 stelle

Una bella parabola sociologica contro il consumismo capitalistico ...

Un vagabondo arriva a Los Angeles in cerca di lavoro e si trova coinvolto nell' attività di un curioso predicatore cieco che parla di una minaccia incombente ... Una pellicola curiosa ed interessante , per certi versi inaspettata in un autore statunitense . Se non fosse che l' autore in questione è quel John Carpenter che già in altri suoi films ha fatto una feroce critica della società capitalistica a stelle e strisce , prendendo come protagonisti umili anti eroi di origine marginale in lotta contro le istituzioni prevaricatrici . Il film si ispira ai classici B movie di fantascienza vintage degli Anni '50 , con le sotterranee invasioni aliene che lentamente si impossessano dei corpi e delle anime dei terrestri .

 

Essi Vivono, a Venezia il capolavoro restaurato di John Carpenter |  CameraLook

 

La pellicola comunque è ( volutamente ? ) parecchio ingenua e didascalica , con gli occhiali da sole che svelano la propaganda subliminale ed il reale aspetto delle cose , come un metaforico filtro che permette di capire che il capitalismo esasperato è solo un metodo di controllo sociale delle masse , spinte al consumismo ed all' arrivismo più sfrenati dall' utopia dell' American Way of Life . Con l' epica , lunghissima , scazzottata tra i due protagonisti a fungere da punto di svolta del film , momento in cui John convince con le maniere forti Frank  a " vedere la realtà " invece di ignorarla , perchè facendo finta di niente e mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi si fa solo il gioco del " Male " . E' fin troppo facile comprendere come l' ambientazione negli Anni ' 80 , quelli di Reagan e degli yuppies , non sia un caso per questa pellicola a suo modo rivoluzionaria . Il cast è piuttosto mediocre e non è certo il punto di forza della pellicola . Il famoso wrestler Roddy Piper non è un attore e si vede . Keith David lo affianca in un ruolo più che altro fisico , mentre Meg Foster si nota soprattutto per i suoi straordinari occhi azzurri . Carina la colonna sonora in stile jazz blues , opera dello stesso Carpenter . In conclusione , lo definirei un' interessante parabola sociologica , tra il grottesco e l' orrorifico , che dopo oltre trent' anni risulta ancora attuale . Da 8- , e solo perchè ogni tanto degenera nell' action caciarone .

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