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Essi vivono

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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La recensione su Essi vivono

di alan smithee
6 stelle

"Essi vivono, noi dormiamo".

Il corpulento. ma dal buon cuore John Nada è un disoccupato che arriva da Denver nella Los Angeles periferica in cerca di un lavoro e di un alloggio, solo, col suo sacco pieno di quattro stracci, e tanta voglia di ricominciare, di mettersi in gioco per provare che la realizzazione del sogno ameericano è possibile per tutti gli uomoni onestii e di buona volontà.

Viene aiutato, nonostante la diffidenza iniziale, da un collega nero, che lavora come muratore nel cantiere che finisce per assumere il nostro John. Sarà il suo nuovo amico a trovargli un alloggio in un dormitorio popolare, ove l'uomo si installa.

Poco dopo strani episodi iniziano a turbare la vita di quel microcosmo popoloso: un prete cieco predica cose strane, alcune interferenze nel canale televisivo nazionale diffondono notizie allarmnanti circa una invasione imminente, e la polizia sorvola in elicpottero i cieli alla caccia di dissidenti nascosti nei quartieri popolari.

Quando poi John trova per caso, dentro uno scatolone in un vicolo, un paio di occhiali da sole che, indossandoli, riescono a celare la finta realtà che li circonda, mostrando l'inquietante mondo reale che regna indisturbato e perfettamente cammuffato nella tradizionale quotidiamità,  ecco che tutto si chierisce: esseri extraterrestri dall'aspetto mostruoso ma ben celato grazie ad una parabola che scherma i loro reali aspetti simili a scheletri, hanno nvaso il pianeta e corrotto il ceto alto-borghese che si è alleato e scenduto a loro, pur di vedersi riconosciuti i provilegi goduti nel passato.

Con la collaborazione del suo amico nero, e la presenza di una produttrice televisiva dall'atteggiamento contraddittorio e scostante, l'uomo si scatenerà per cercare di rendere pubblico e lampante il segreto che cela quella clamorosa invasione, e cercando di dar vita ad una sommossa popolare che parta dal ceto più umile, ma più numeroso e motivato a cacciare i malvagi intrusi alieni.

John Carpenter rimane in zona B-movie con il secondo film a basso costo ed indipendente girato nel 1988: e mette da parte l'horror, dando vita ad una commedia fortemente politica dai tratti divertenti e da spunti quasi comici, ove l'azione si prende la sua rivincita nel contesto di un'atmosfera da rivolta sociale e rivendicazione dell'orgoglio popolare, secondo un clima ed una tematica che sarebbero piaciute e potrebbero essere condivise in uno dei molti film di Ken Loach.

Certo qui è tutto molto ironico e volutamente sconclusionato, a partire dalla scelta del simpatico ed un pò grososlano protagonista, il compianto wrestler Roddy Piper, assai impacciato come attore, molto più a suo agio nelle scene di lotta o action.

Il resto del cast non brilla granché, ma Carpenter gioca bene le sue carte e ci sforna una insolita commedia di fantascienza ove l'orgoglio del riscatto è un modo come un altro per celebrare una rivendicazione dei propri diritti schiacciati da una classe dominante avida ed ingorda che tenta di fagocitare tutto ciò che si trova dinanzi, poco importa se, questa volta, ha una estrazione aliena, ed un aspetto mostruoso da buffi scheletrini inespressivi e dall'aria inetta.

L'argomento e la tematica sono grandiosi, il risultato è un pò infiacchito dalla inevitabile povertà di mezzi che fa aguzzare certo l'ingegno, ma blocca in molti altri aspetti.

 

 

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