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Essi vivono

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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La recensione su Essi vivono

di (spopola) 1726792
8 stelle

E’ una critica spietata al capitalismo e ai condizionamenti indotti di un liberismo troppo sfrenato. Profondamente marxista nell'assunto, ironico e profetico, è uno dei più riusciti esempi di cinema politico impegnato che, nei bui anni dell’edonismo reganiano, ribalta clamorosamente i clichè canonici della fantascienza degli anni cinquanta.

Fanthorror esemplare, profondamente marxista nell'assunto: sicuramente fra i più riusciti esempi di cinema politico impegnato che utilizza il "genere" come solo Carpenter sa fare. Ironico e "profetico", è una critica spietata al capitalismo e ai condizionamenti indotti di un liberismo troppo sfrenato che ha il coraggio, in pieno "edonismo reganiano" di ribaltare clamorosamente i clichè del cinema di fantascienza degli anni cinquanta (gli "invasori" qui non sono più rappresentati dal "pericolo comunista", ma proprio dal consumismo, è aliena la voglia di "apparire", la ricerca della visibilità ad ogni costo ed è nella classe operaia, nel "comunismo" inteso come ideologia e non come degenerazione, la "redenzione"). Sono molti i temi messi a fuoco con caustica cattiveria precognitrice, tutti attualissimi e ancor più "disperatamente" presenti nel nostro vivere quotidiano: dall'invadenza della televisione (questo è in qualche modo il suo personale "1984") alla omologazione dell'informazione e ai condizionamenti indotti che ci rendono "schiavi del bisogno di avere ad ogni costo il superfluo e l'impossibile", un gregge non pensante e omologato, acqiescente esecutore senza più occhi per vedere nè orecchi per ascoltare, asservito a un "disegno" certamente a lui non favorevole, ai problemi ecologici che stanno distruggendo il pianeta per l'ingordigia di pochi, e persino alla disastrosa evoluzione (o involuzione) dei rapporti interpersonali... ormai "arrivati alla frutta" tanto si sono degradati, così "corrotti" come siamo e incapaci per questo di confrontarci "onestamente" con gli altri. Peccato che gli americani (e non solo)non abbiano minimamente tenuto conto degli "avvertimenti e le minacce" del sistema, visto che con il doppio mandato a Bush, sono forse andati addirittura oltre ogni più pessimistica previsione carpenteriana nella corsa verso la perdizione (e la strada diventa ogni giorno di più senza ritorno). Un godimento per gli occhi e per il cervello questo cinema "sporco e imperfetto", che ha il valore emblematico di un pamphlet, ma non è verboso nè predicatorio, ma è semplicemente e sinistramente profetico: una analisi "lucida e ragionata" che dovrebbe indurre a riflettere sui guasti di "un sistema ormai diventato impossibile", farci finalmente "inforcare" di nuovo "quegli occhiali" capaci di consentirci di (ri)vedere le cose per il verso giusto (o per quello che veramente sono e rappresentano). Il Carpenter di questo film, indiscutibilmente responsabile totale di tutta l'operazione, e "autore" al 100%(anche sceneggiatore sotto pseudonimo e coautore dell'inquietante colonna sonora)dimostra ancora una volta di avere le idee molto chiare e non si perita dal dichiarare, divulgandolo ai quattro venti senza reticenze, da che parte sta: la "salvezza" (e il "messaggio" più chiaro di così non potrebbe davvero essere), è riposta soltanto in una ancora possibile opposizione critica al sistema,in quella "resistenza attiva" e combattiva della classe operaia che è stata capace di portare avanti e di vincere molte battaglie importanti ancora in anni non molto remoti, e scusate se è poco in questi tempi dopati e privi di valori fondanti, dove si sta progressivamente perdendo persino la coscienza di classe, la "messa a fuoco" di problemi così prioritariamente importanti. Questo discorso, portato avanti ed illustrato senza avere la presunzione di voler dare "lezioni" ma solo sottolineado anomalie evidenti ma sempre meno "comprese" è probabilmente anche un monito (o persino un "incitamento") che intende indicare il modo (o la strada) per riprendere in mano le redini di un discorso da troppo tempo interrotto, la "sua" maniera attiva di riproporre con metodologia aggiornata, parole e frasi da troppo tempo dimenticate o frettolosamente archiviate: "Lavoratori di tutto il mondo... Unitevi!!!" E tutto questo con un film di genere costato quattro lire e sorretto solo dall'intelligenza creativa del suo autore!!!, il grande Carpenter, maestro indiscusso e insuperato di un modo di fare cinema purtroppo in via di estinzione come le risorse di questo pianeta "disturbato".

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