Regia di Giovanni Morricone vedi scheda film
Trentenni spiritose e in cerca di uomini (quella che va appresso allo sposato, quella che va con gli stranieri ecc.). Una di loro (Gerini) viene mollata e va in crisi. Vede in Tv un disoccupato (Favino) che minaccia il suicidio e lo assume come “accompagnatore” pagato. Ma il gigolò ben presto si innamora della donna, ricambiato. Equivoci vari, terzo incomodo (Pierre Cosso! proprio lui, l’idolo delle dodicenni del 1983!) e lieto fine. L’esordio nella regia di Morricone jr è una miniserie in una puntata, telefonatissima logorroica e prevedibile oltre ogni immaginazione umana. La sceneggiatura ha un’unica trovatina di base, si perde dopo dieci minuti e incastra gag a casaccio, appoggiandosi a una voce off che fa le battute sugli uomini le donne e i single. Favino fa quello che può (poco), e a un certo punto lo fanno pure cantare una canzone al pianobar (musiche degli altri due Morricone padre e figlio); la Gerini si agita penosamente, i comprimari sono insopportabili. Un disastro; meglio restare a casa a guardare Sex and the City, di cui questo è una versione puzzona, o telefonare a qualche amico che sa raccontare delle barzellette.
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