Regia di Bigas Luna vedi scheda film
Per la prima mezz’ora, il nuovo film di Bigas Luna si muove con una grazia inconsueta, accompagnando la seduzione del bel professore Ulises (Mollà) da parte della fresca Martina (Watling), sul paesaggio spagnolo della costa tra Tarragona e Murcia. Lei ancheggia, ozia, succhia arance, stende i panni (biancheria, soprattutto), si nega a un ricco imprenditore (Fernandez) e si dà al fascinoso insegnante che le recita l’Eneide. Resta incinta, i due si sposano. Finché un giorno Ulises va in barca, e la barca torna sola. Il film si trasforma dunque da soft core solatío in melodrammone d’amore e morte a cui il regista non pare credere mai davvero. Martina rimane col bimbo, sposa lo spasimante miliardario, e si rifà una vita. Quando Ulises ritorna (capita l’allusione?) la giovane moglie in carriera non resiste alla passione: trova un rifugio all’ex marito, va continuamente a trovarlo, progetta di fuggire con lui. Mano a mano, i simboli prendono piede, la trama si fa sempre più prevedibile, e il film naufraga, letteralmente. Bigas Luna ha fatto qualche cosa di meglio, ma anche di molto peggio. Sensualmente fotogenica la protagonista, mentre il povero Mollà sfoggia un look alla Raz Degan. In colonna sonora, spicca la furba scelta del fintobarocco Island dei King Crimson.
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