Regia di Marcus Nispel vedi scheda film
Va di moda il rifacimento,specialmente dei classici dell'orrore che spalancarono il mondo del gore ,con mezzi più ricchi e giocando sul fatto che le storie siano sempre attuali.Insieme al parallelo "L'alba dei morti viventi",questo rifacimento di "Non aprite quella porta",che lanciò Tobe Hooper,oggi un pò dimenticato specialista del cinema della paura,non è forse congegnato abilmente come il film di Zack Snyder,ma è realizzato con cura(forse un'estetizzazione,tra luci ed ombre,eccessiva,ma non guasta),fa sobbalzare sulla poltrona qualche volta,e non eccede con la truculenza,seppure illustra esaustivamente il sadismo di cui è impregnato l'accaldato lembo di Texas in cui si svolge.Nispel gira qualche sequenza a tensione forte,come il tentativo di fuga di una delle vittime tra le lenzuola stese,o la carica nevrotica che caratterizza la prima mezz'ora di film,con l'attesa di qualcosa di orrendo che si rivela a poco a poco.Inquietante quanto basta,vede il classico dipanarsi di destini di una manciata di giovani incontro a una morte terribile,e gli giova la dimensione di fiaba nera in cui vegeta l'ignorante crudeltà di una comunità antropofaga e dai tratti grotteschi.
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