Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Un dramma dalle tinte forti e assai audaci attraverso il quale Pedro Almodovar è riuscito a lasciare il segno. La trama s'incentra sugli intrighi e sulle pene di un triangolo omosessuale: Pablo è un regista che s'innamora di Juan, un uomo indeciso riguardo ai sentimenti che prova per Pablo finchè non entra in scena Antonio, un ragazzo bello e possessivo deciso ad avere tutto per sè Pablo anche a costo di dover uccidere il proprio rivale in amore. Una storia questa che si rivela accattivante e mai noiosa, ma ossessiva e con alcune sfumature sia grafiche che narrative un po' sconce. Non c'è lieto fine, non ci sono veri bei momenti perchè la narrazione anche se intensa e molto genuina, è torbida, tragica ed infelice mentre racconta ed illustra delle passioni oscure e morbose, incesti, emarginazione ed omicidio. Comunque un plauso in modo particolare lo merita Antonio Banderas (qui giovanissimo ed ancora alle prime armi del mestiere di attore) per l'audacia dimostrata nell'interpretare con disinvoltura e convinzione delle scene d'amore e di sesso gay. La sua prova è probabilmente uno tra i punti di forza più efficaci di questo film.
"La legge del desiderio" è in definitiva un'opera coinvolgente, coraggiosa, esplicita e disincantata, ma comunque troppo sconclusionata e non adeguatamente approfondita per poter essere un capolavoro.
Ha fatto un buon lavoro, nulla di più, nulla di meno.
Bravo.
Molto brava e convincente.
Ammirevole la sua prova. Molto credibile. E' stato bravissimo.
Se l'è cavata.
Non c'è male.
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