Regia di Seijun Suzuki vedi scheda film
FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE - RESTORED VERSION 2016
Più noto come "La farfalla sul mirino", o internazionalmente "Branded to kill", torna, forte di un ottimo ed accurato recente restauro, il divertente, ironico e pure spietato film del regista Suzuki Seijun, opera cult per intenditori del genere come Quentin Tarantino.
Dura è la vita del killer, che non può permettetsi di sbagliare, di allentare la tensione, di fidarsi di nessuno al di fuori di sé stesso e della propria infallibile mira. Specie quando la fatalità lo mette al palo, dopo anni di colpi e missioni risolte nella massima perfezione e la quasi assenza di imprevisti.
Il nostro uomo infatti poteva ritenersi pressoché infallibile, fino quando almeno, durante una missione come tante, basta un intervento maldesto ed a sorpresa di una fragile farfalla - posizionatasi sull'ordigno nel momento in cui egli sta per sparare il colpo - per fargli sbagliare colpo, provocare la morte di una innocente, e trasformarsi da quell'istante nel bandito più ricercato del momento, sia dalle forse dell'ordine, che dai suoi stessi mandanti e dai propri concorrenti.
Un professionista, questo Hanada, estremamente ligio al proprio dovere, scaltro e sempre rivolto alla professione, con un interesse non trascurabile per le belle donne ed una particolare ossessione di tipo simil-feticista: nei rari momenti di calma l'uomo ama rilassarsi odorando grandi ciotole di riso appena sbollentato, inebriato e quasi in estasi dall'odore intenso ed avvolgente del cereale appena cotto e ancora fimante.
Il colpo sbagliato trasforma, come già detto, il killer da cacciatore a pedina, tradito pure dalla moglie viziata e letteralmente accerchiato dai suoi rivali, assoldati per farlo fuori.
Noir teso e talvolta scanzonato, Branded to kill che ci stupisce con scene d'azione dirette molto slancio e realismo, e realizzate tramite riprese tecnicamente molto ricercate, quasi avveniristiche per il periodo di riferimento.
Un bel chiaro scuro crea sfondi geometrici contrassegnati talvolta dalle pareti di interni di appartamenti di lusso, altre volte da sfondi urbani estremamente pittoreschi.
Un protagonista aitante col volto pacioccone un pò da bambino, che non quadra e spesso pure stona con l'esilita' atletica del resto del corpo; lo affiancano due donne diversamente pericolose e collezioniste, una di pellicce, l'altra di farfalle: due creature dalle quali farsi inebriare, ma mai e poi mai da sottovalutare nella celata pericolosità dei rispettivi letali piani d'azione.
Forte di frequenti scene di nudo anche integrale, ostentate con una spavalderia non comune a fine anni Sessanta, "La farfalla nel mirino" è un capitolo importante ed inevitabile nell'ambito del filone cinematografico mondiale inerente il noir in tutte le sue declinazioni.
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