Regia di Andrea Manni vedi scheda film
Film di qualche anno fa che narra le vicende di Massimo Carlotto (dal suo punto di vista) e le sue incredibili disavventure giudiziarie. Se ce l’ha contata giusta, il nostro a Padova sente delle grida, accorre nel condominio da cui provengono (e dove abitava la sorella), trova in un appartamento una donna sconosciuta uccisa, preso dal panico scappa; poi però, fiducioso nella giustizia, finisce per andare a testimoniare, per quanto ne sa lui, sull’accaduto; data anche la sua appartenza politica e i tempi in Italia, si ritrova subito da testimone a accusato. Nei vari gradi di giudizio verranno fatti vari casini, nel totale disinteresse per la verità, con rimpalli, connubi oscuri, prove che scompaiono, indagini fatte con il pene di un animale canino, eccetera (chiaro, è il punto di vista della vittima, non c’è contraddittorio). Giunti alla fine delle speranze, dopo latitanze e varie vicende, si arriverà alla grazia del Presidente della Repubblica, dopo che mezzo mondo si era interessato al caso e si era fatto promotore di iniziative. Il film è tratto dal libro scritto dallo stesso Carlotto, che è ora uno scrittore di successo, peccato per quei 20 anni buttati nel cesso, no? Il film è più interessante per la storia che per il film in sé, ma una sufficienza ci sta.
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