Regia di Pasquale Scimeca vedi scheda film
Un'idea molto interessante, qui Scimeca cerca di uscire dalle sue produzioni di nicchia, molto belle e legate alla tradizione orale dei cantastorie, per allargarsi in un discorso più ampio e con una produzione, quindi, più adeguata. Parte dal romanzo del giornalista Fusco, che arricchisce le storie con idee proprie, e quindi non è una realtà giornalistica nuda e cruda, ma un insieme di immagini e caratterialità che ci fanno entrare dentro un fenomeno, che è quello che successo agli inizi degli anni '50 con l'estradizione in Italia di un gruppo di personaggi mafiosi, tutti legati fra loro anche con cosche avversarie. Idea nuova e diversa di affrontare il problema mafioso in un determinato frangente della sua storia, l'operazione è discreta, anche se difetta in fase di sceneggiatura di quegli agganci che la rendono più omogenia nella sua completezza.
Una storia corale e complessa non amalgamata come dovrebbe essere
Un regista da tenere d'occhio, che qui non ha avuto un valido apporto di sceneggiatura per rendere ad un livello giusto tutte le storie
Un ruolo perfettamente calzante
Il musetto da pecorella non se lo può togliere e la recitazione, benché il regista riesca a cucire e tagliare, è sempre ai minimi termini, mancano le scene sexy dove il suo corpo, almeno quello è godibile vedere.
Il ruolo del giornalista e come sempre eccelle
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