Regia di Josef Fares vedi scheda film
Squadra che vince non si cambia e così il divertente gruppo di Jalla! Jalla! ci riprova e sbanca al botteghino: in Svezia Kops è risultato il film più visto degli ultimi quindici anni, al punto che Hollywood ne ha già acquistato i diritti per un remake con Adam Sandler protagonista. Certo, sarà dura trasportare l’idea di base in una qualsiasi cittadina americana. Perché lo spunto della terza fatica registica di Josef Fares (da non confondere con Fares Fares, il baffuto feticcio dei suoi film, fratello nella vita) parte da un dato tanto clamoroso quanto ribaltato rispetto alla quasi totalità delle realtà urbane ed extraurbane: la minuscola stazione di polizia a conduzione pressoché familiare di un tranquillissimo villaggio svedese, deve chiudere per mancanza di reati. A portare la poco lieta novella agli sparuti nonché imbranati poliziotti, è un’avvenente collega spedita dal governo centrale in ambasce economiche. Insomma: visto che non succede nulla e che i soldi son sempre meno, il “distretto” va neutralizzato e i suoi dipendenti “ricollocati” nella società. Dipendenti, val la pena sottolinearlo, che trascorrono le giornate tra un caffè e l’altro, una focaccina e una fetta di torta, carezzando improbabili cagnolini e fantasticando imprese come se si trovassero in un poliziesco americano. La buffa commedia si diverte a ridicolizzare i luoghi comuni sbalzando, a tratti, in zone surreali alla Suleiman. E anche la scommessa che l’autore azzarda con il ritmo - ribaltato, rispetto a Hollywood, quanto la latitanza di furti e omicidi - vince sorprendentemente ai punti. Curiosità: tra i produttori compare il nome di Lars von Trier. E se il paesino di Kops fosse l’altra faccia, l’anima buona, lo specchio bianco della tragica Dogville?
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