Regia di Josef Fares vedi scheda film
“La Garbo ride!”. Ve lo ricordate lo strillo promozionale di Ninotchka? Beh, per questo film dovremmo coniare lo slogan: “Anche in Svezia si ride!”. D’altronde i nostri riferimenti di quel paese in campo cinematografico sono Ingmar Bergman e Lars Von Trier, non proprio degli allegri buontemponi. Tra l’altro in Kops c’è lo zampino dell’autore del Dogma 95. Ma come si ride in Svezia? Si folleggia che questo sia un film di un divertimento assoluto. Con tutta sincerità, a me la comicità di Kops non ha fatto strappare i capelli. La matrice è demenziale, dunque la cosa non mi pare abbastanza originale come invece si va dicendo, e le gags (perché tali sono) che si infilano l’una dietro l’altra non sono altro che bizzarre situazioni godibili. Certo, ci sono elementi eccentrici ed inusuali, basti dire che la storia è ambientata in un paesino dove non succede un cavolo dalla mattina alla sera e i poliziotti si divertono giocando a carte, finché arriva dalla città la notizia che devono smantellare per mancanza di delinquenza: e allora cosa fanno, si inventano i criminali. Ecco, questo sì che è uno spunto curioso, ma lo svolgimento è a tratti perfino banale. Alla fine però risulta una commedia buffa e stravagante, certo non il gioiellino che si dice ma sicuramente un discreto prodotto.
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