Regia di Tinto Brass vedi scheda film
Brass lancia così la Caprioglio, poco più che ventenne e reduce da qualche comparsata nel cinema a fianco dell'ex marito Klaus Kinski: un corpo sorprendentemente flaccido e cadente, ma generoso in quanto a curve ed una disinibizione assoluta davanti alla telecamera fanno di lei la giusta protagonista per un prodotto 'alla Brass'. Scenografie fintissime, dialoghi approssimativi, personaggi perennemente desiderosi di fare sesso (e sempre appagati immediatamente), una direzione imbarazzante degli attori, una storia che è un collage di scene pretestuose per mostrare tettone e culoni (e qualche fallo finto qua e là): in Paprika c'è tutto il mondo del regista milanese-veneziano. Un film nostalgico, con uno sguardo commosso ai bei vecchi tempi dei bordelli? Assolutamente no, nulla di tutto ciò sfiora le porcellone disavventure di Paprika e delle sue amichette/colleghe ninfomani. Probabilmente solo lui può permettersi di mandare in sala dei lavori del genere, quindi tanto di cappello.
Italia, secondo dopoguerra. Paprika è una ragazza entrata in un bordello per racimolare un po' di soldi in vista del matrimonio; si propone di rimanere un paio di settimane, ma ci prende gusto ed intraprende la professione, lasciando il ragazzo, peraltro scoperto con l'amante. Si affida quindi ad un protettore e cominciano per lei i guai; scopre l'omosessualità e il sesso anale, impara a non farsi raggirare dai clienti ed anche da un vecchio zio che la ricatta; il pericolo vero però arriva dalla legge Merlin, che minaccia di chiudere le case di tolleranza.
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