Regia di Alessandro Benvenuti vedi scheda film
Su una trama banalotta e risaputa, Benvenuti tenta di inserire qualche notazione interessante ed arguta, soprattutto grazie alla descrizione di un protagonista pigro, un po’ egoista e misantropo (forse anche un po’ misogino, tanto che i parenti sospettano che sia gay), che funziona specialmente all’inizio, e alla figura del padre, ben tratteggiata da Arnoldo Foà. Questo sforzo, tuttavia, non basta a fare un buon film e gli estimatori di Benvenuti rimpiangono non soltanto gli umori toscani della famiglia Gori, ma anche un lavoretto riuscito a metà come Ivo il tardivo.
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