1939. Nella Bassa padana, un'avvenente quarantenne si prende cura dei nipoti. Questi sono giovanotti nel pieno della loro esplosione sessuale e lo dimostreranno passando ad uno ad uno nel letto della zia. La guerra di Abissinia è però all'orizzonte e i nipoti partiranno per il fronte, nonostante il tentativo della zia di trattenerli.
Commedia dai risvolti incestuosi, sulla scia di più celebri titoli (Grazie zia, 1968), diretta dal sottovalutato Franco Rossetti. Girata a Chiusi (Siena), poco erotica e molto critica verso la degenerazione di idee politiche che trascinano in guerra. Ne è interprete una commovente Adriana Asti, amorevole zia disposta a tutto per il bene dei nipoti.
Castelnuovo (Lucca), 1935.
Elisabetta Lisa Cenci (Adriana Asti), rimasta prematuramente vedova, tenta in tutti i modi di trattenere tre nipoti - Marco (Marc Porel), Giovanni (Mattia Sbragia) e Ippolito (Gianluigi Chirizzi) -, evitandogli di partecipare alla campagna di guerra in Abissinia. Per convincerli a ritirare la domanda di arruolamento, inizia un gioco di seduzione che… leggi tutto
Siamo negli anni Trenta e tre ragazzi tra loro cugini, appena maggiorenni, fremono dalla voglia di andare in guerra con l'esercito fascista. La comune zia dei tre, sulla quarantina e ancora piacente, decide di sabotare i piani dei giovani ardimentosi, portandoseli a letto uno alla volta.
Il revisionismo storico e l'effetto nostalgia non possono qui ingannare nessuno: Nipoti miei diletti… leggi tutto
Siamo negli anni Trenta e tre ragazzi tra loro cugini, appena maggiorenni, fremono dalla voglia di andare in guerra con l'esercito fascista. La comune zia dei tre, sulla quarantina e ancora piacente, decide di sabotare i piani dei giovani ardimentosi, portandoseli a letto uno alla volta.
Il revisionismo storico e l'effetto nostalgia non possono qui ingannare nessuno: Nipoti miei diletti…
Castelnuovo (Lucca), 1935.
Elisabetta Lisa Cenci (Adriana Asti), rimasta prematuramente vedova, tenta in tutti i modi di trattenere tre nipoti - Marco (Marc Porel), Giovanni (Mattia Sbragia) e Ippolito (Gianluigi Chirizzi) -, evitandogli di partecipare alla campagna di guerra in Abissinia. Per convincerli a ritirare la domanda di arruolamento, inizia un gioco di seduzione che…
"L’umanità si prende troppo sul serio. E’ il peccato originale del mondo. Se l’uomo delle caverne avesse saputo ridere, la Storia avrebbe seguito un altro corso." (Oscar Wilde)
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Commedia dai risvolti incestuosi, sulla scia di più celebri titoli (Grazie zia, 1968), diretta dal sottovalutato Franco Rossetti. Girata a Chiusi (Siena), poco erotica e molto critica verso la degenerazione di idee politiche che trascinano in guerra. Ne è interprete una commovente Adriana Asti, amorevole zia disposta a tutto per il bene dei nipoti.
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