La recensione più votata è positiva
In memory of Kurosawa Akira Scorrono in apertura immagini in bianco e nero dell’ “uomo con la macchina da presa”, un omaggio visivo e un commiato sommesso ad un caro maestro perduto, poi Takashi Koizumi mette in scena la pioggia, uno dei topoi di Kurosawa, sempre opulenta, fragorosa, diluviante. Ingrossa il fiume da giorni, blocca in una povera locanda… leggi tutto
La recensione più votata delle sufficienti
Film incerto e barcollante. Si appoggia all’inizio su un registro folkloristico/buonista che subito introduce ad un personaggio protagonista che, privo di quel piglio necessario ad ogni “guerriero”, col suo sorriso standard stampato a mo’ di paresi congenita non riesce a catturare l’attenzione e tanto meno a convincere che si tratti veramente di un… leggi tutto
La recensione più votata delle negative
Conosciuto anche col titolo inglese di "After the rain", rappresenta l'esordio da regista di Takashi Koizumi, colui che fu l'aiuto regista di tutte le più recenti pellicole di Akira Kurosawa dal DERSU UZALA del 1975 fino all'ultimo Madadayo il compleanno del 1993. Tratto da una senografia scritta da Kurosawa deceduto l'anno prima, questo AME AGARU si pone come una sorta omaggio al maestro da… leggi tutto
Recensione
Film incerto e barcollante. Si appoggia all’inizio su un registro folkloristico/buonista che subito introduce ad un personaggio protagonista che, privo di quel piglio necessario ad ogni “guerriero”, col suo sorriso standard stampato a mo’ di paresi congenita non riesce a catturare l’attenzione e tanto meno a convincere che si tratti veramente di un…
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Conosciuto anche col titolo inglese di "After the rain", rappresenta l'esordio da regista di Takashi Koizumi, colui che fu l'aiuto regista di tutte le più recenti pellicole di Akira Kurosawa dal DERSU UZALA del 1975 fino all'ultimo Madadayo il compleanno del 1993. Tratto da una senografia scritta da Kurosawa deceduto l'anno prima, questo AME AGARU si pone come una sorta omaggio al maestro da…
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In memory of Kurosawa Akira Scorrono in apertura immagini in bianco e nero dell’ “uomo con la macchina da presa”, un omaggio visivo e un commiato sommesso ad un caro maestro perduto, poi Takashi Koizumi mette in scena la pioggia, uno dei topoi di Kurosawa, sempre opulenta, fragorosa, diluviante. Ingrossa il fiume da giorni, blocca in una povera locanda…
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