Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Per risolvere un caso particolarmente complicato - il sequestro di una bambina gravemente malata - la polizia decide di prelevare dal carcere Er Monnezza, delinquentello furbo e ammanicato nella malavita romana. Er Monnezza, con i suoi metodi spicci e volgari, sa dove mettere le mani.
Con questo film nasce il personaggio più celebre interpretato da Tomas Milian, cioè Er Monnezza. Paradossalmente Er Monnezza vivrà solamente in altre due pellicole coeve (per essere poi omaggiato ne Il ritorno del Monnezza, Carlo Vanzina, 2005), soppiantato da Nico Giraldi, personaggio sostanzialmente identico che Milian aveva creato per Squadra Antiscippo (Bruno Corbucci, 1976) e che porterà avanti, invece, per ben undici pellicole. Le difficoltà nel distinguere Giraldi e Monnezza non sono poche, ma sostanzialmente il tratto distintivo principale che distanzia i due è che Giraldi è uno 'sbirro' trucido, mentre Monnezza è un trucido che 'gioca' a fare lo sbirro, cioè che aiuta la polizia a risolvere i casi più complicati. Detto ciò, rivalutare un'opera dozzinale, grossolana e becera come Il trucido e lo sbirro sarebbe francamente eccessivo; di buono la sceneggiatura firmata dal regista e da Dardano Sacchetti ha comunque ritmo, azione e dialoghi 'veristi' (pure troppo, certo, pure troppo). E Umberto Lenzi d'altronde non è certo l'ultimo arrivato, soprattutto per il genere poliziottesco, cioè la deriva violenta del poliziesco all'italiana: in quello stesso anno infatti il regista toscano girava anche Napoli violenta e Roma a mano armata, mentre collaborerà di nuovo con Milian per il successivo Il cinico, l'infame, il violento (1977). Nel cast qui compaiono anche Henry Silva, Claudio Cassinelli, Robert Hundar cioè Claudio Undari, Nicoletta Machiavelli, Tano Cimarosa e Umberto Raho. Il seguente capitolo della trilogia di Er Monnezza, La banda del trucido (1977), sarò affidato a Stelvio Massi, altro specialista del genere; l'accoppiata Milian-Lenzi tornerà insieme per la seguente e ultima apparizione del personaggio, quella in La banda del gobbo (1978). 3/10.
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