Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Pellicola palesemente sopravvalutata (rispetto anche ad altri poliziotteschi meno noti, ma di ben altro spessore) che ha il solo merito di introdurre la figura del “Monnezza” e la metaforica scena inziale in cui si assiste a una sorta di passaggio di testimone tra il western e il poliziottesco. Lo script è tra i più inverosimili mai visti in un poliziottesco degno di rispetto. Si assiste a difetti di sceneggiatura (voto:4) giganteschi (vedi i poliziotti che prevedono specificatamente il punto in cui dei banditi su un treno decideranno di dar corso ai loro propositi criminali) e a escamotages così leggeri da esser “scemotti” (vedi i tre rapinatori che si bevono la storia raccontatagli dal Monnezza; oppure la polizia che utilizza tre delinquenti sanguinari per catturare una banda di rapitori). Presenza poi di una serie di personaggi e di scene messe tanto per far brodo e totalmente scollegate con la trama (vedi i tipi che prendono di assalto cinema e supermercati). La regia di Lenzi ha il demerito di non amalgamare talune scene (sopra citate) con il resto della storia con conseguenze evidenti sul ritmo e sul coinvolgimento. Bene gli attori (Henry Silva non sfruttato a dovere) con un Tomas Milian che evita la disfatta dell’opera, colonna sonora nella norma. Voto: 5+
Ordinario, nel suo solito ruolo da "meschino".
Non sfruttato a dovere: sprecato.
Ha fatto di meglio.
Come al solito, un grande.
Ha fatto di gran lunga di meglio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta