Regia di Ricky Tognazzi, Simona Izzo vedi scheda film
Nonostante la produzione medio-alta, quantomeno per un film italiano, e l'impiego di mezzi soddisfacente (con tanto di svariati cambi di scena, fra cui le sequenze iniziale e finale girate nel deserto; trucco elaborato per invecchiare i personaggi nel corso degli anni in cui la storia si sviluppa), Io no è un'opera dal passo teatrale, costruita attorno a quattro personaggi e a situazioni scarne e decisamente stereotipate: la coppia felice, il tradimento, il 'passaggio di testimone' dell'amante fra due fratelli, la tragedia finale. La sceneggiatura (Graziano Diana e Simona Izzo, al fianco di Tognazzi anche nei copioni dei suoi film precedenti) vive inoltre una prospettiva strabica dovuta forse alla scelta di affidare i ruoli maschili al fratello Gianmarco e all'amico Francesco Venditti (che, come è noto, recita con la stessa passione ed enfasi di una melanzana), a partire dai quali la storia prende vita nonostante la protagonista centrale sia, fuori d'ogni dubbio, Elisa/Myriam Catania. Io no (da un romanzo di Lorenzo Licalzi) finisce così per diventare il banale racconto dell'avvicendarsi di sentimenti contrastanti (rivalità e affetto) fra due fratelli, quando invece gli eventi narrati non fanno che passare tutti attraverso la figura di un altro personaggio, appunto Elisa, tratto d'unione - nell'amore da entrambi dimostrato verso di lei e con lei vissuto - fra i due uomini. Ines Sastre completa un poker di interpreti di un certo richiamo, fra i quali si esalta Gianmarco Tognazzi, che pure non è all'altezza del paterno ricordo; a proposito di parentame, questa volta Ricky Tognazzi decide di condividere la regia con la moglie (Simona Izzo), già reduce negli anni precedenti da due direzioni non proprio riuscite quali Maniaci sentimentali e Camere da letto (1994 e 1997). Musiche scialbe di Andrea Guerra (figlio di Tonino). 4,5/10.
Elisa, insegnante di ballo, è l'amante di Flavio, uomo sposato. Quando una sera, ubriaco, rivela il tradimento alla moglie, la relazione clandestina si interrompe; Elisa ripara però frequentando il fratello di lui, Francesco, con il quale va a vivere in Sudafrica e ha una bambina. La loro felicità sarà presto interrotta in modo brusco.
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