Regia di John Woo vedi scheda film
Once a Thief è un riuscito miscuglio di azione, gangster e commedia, il punto di incontro tra la produzione cosiddetta "bianca" (appunto la commedia) e quella noir di John Woo, che ribadisce con ottimo senso della narrazione e del ritmo la sua maestria coreografica degli inseguimenti e delle sparatorie, un balletto di eterea leggerezza e agilità dalle possibilità al limite del credibile, improbabili ma ugualmente convincenti. La storia vede protagonsti tre ladri amici fin dall'infanzia e divisi tra due padri ideali, uno che li ha addestrati, l'altro che avrebbe voluto deviarli da quella strada. Woo sembra quasi trovare in loro e nelle acrobazie cristalline dei furti e dei combattimenti la metafora del suo stesso stile registico, così guizzante, ricco di inventiva, di ariosità, uno stile che conosce a menadito l'arte del montaggio, degli incastri motori di corpi, armi e macchine, che disegna nello spazio le geometrie in movimento e perfino la direzione delle pallottole, proprio come Joe (Chow Yun-Fat), Jim (L. Cheung) e Cheri (C. Chung) conoscono tutti i trucchi del loro illegale mestiere.
L'azione e la narrazione quindi prima di tutto, ma anche le psicologie non vengono trascurate, proiettate tra memoria, amicizia e amore. Il versante umoristico regge, con solo qualche indugio di troppo in alcuni momenti, e mescola citazioni del kung-fu, cartoon e scazzottate che sembrano ricordare quelle alla B. Spencer e T. Hill, con ammiccamenti che rasentano il genere demenziale in modo sempre ironico. Peccato per le musiche originali di bassa caratura.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta