Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
Il semplicismo, saltuario ma ricorrente punto debole di Virzì. Magari non gli rovina del tutto i film, ma è sufficiente a vanificarne parte dell'efficacia. La cosa fa male specialmente quando l'autore livornese prova a metterci della scrupolosità, come in questo caso: troppa politica e troppa gioventù tirate in ballo senza decidere se fare sul serio o scherzarci sopra. E con gli stereotipi dietro l'angolo, i compromessi tra serio e faceto non sono sempre una buona soluzione. Caterina va in città riduce a italietta anche la poca Italia rimasta, salvandosi un po' per l'onesta freschezza di fondo e in parte perchè riesce a rispondere alle sue funzioni da commedia giovanile, nonostante l'ingombrante sovraccarico di temi temini e tematiche. Obiettivi minimi raggiunti, senza infamia e senza lode, ma da Virzì si può ottenere di più.
valida per tutte le stagioni, ma già usurata. Poco saggio affidarle troppi compiti
Pecca di superficialità. Non al suo meglio.
sempre un filo sotto l'eccesso, ma a tratti è davvero una macchietta.
il suo comodo ruolo di vita
molto brava
buona prova
bravo
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta