Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
E' un Olmi insolito, questo di Cantando dietro i paraventi. C'è comunque una continuità con la sua vena cinematografica: la storia fiabesca, alla Segreto del bosco vecchio (nel quale allo stesso modo veniva usato un attore famoso in un ruolo per lui atipico, lì era Villaggio e qui è Spencer), un bell'impianto di luci, colori e immagini, una processione inesorabile nella narrazione verso la sua risoluzione, che apre comunque a molteplici possibili sviluppi; c'è pure infine un garbato invito alla riflessione. Si riflette sul perdono, principalmente, e sulla necessità (o meno) di una vendetta materiale. Riuscendo ad eliminare il conflitto violento, il mondo diverrebbe un posto pacifico in cui le donne potrebbero allitare gli uomini cantando dietro i paraventi.
La vedova Ching, per vendicare il marito ucciso a tradimento, prende il controllo della sua ciurma e diventa una feroce piratessa. Soltanto quando arriverà ad affrontare faccia a faccia la flotta dell'imperatore si placherà.
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