Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Lo ribadisco per l'ennesima volta, fino alla nausea: Ermanno Olmi e' il piu' grande regista italiano vivente (e i mucciniani si mettano pure il cuore in pace, definitivamente!). Questo film non sara' ai livelli del precedente "Il mestiere delle armi", ma averne di opere come questa! Visivamente splendido, incantevole (forse, qua e la', un po' troppo estetizzante e pretenzioso), e' uno straordinario inno alla pace, che affascina per il suo carattere insolito. La sceneggiatura ha certo qualche vuoto e qualche debolezza, ma sono difetti che non intaccano la sostanza di un film comunque imperdibile. Ancora una volta Olmi ci parla delle atrocita' delle guerre, sia dal punto di vista materiale-tecnologico (la "mostruosita'" delle armi da fuoco), sia da quello politico-economico (gli interessi degli azionisti e del poetere). Ma c'e' anche spazio per elogiare quelle poche cose della guerra che si possono salvare : sentimenti antichi e incrollabili come l'onore, il coraggio, la lealta' e la solidarieta' tra coloro che la guerra la fanno in prima persona. Grande film!
Un grande!!!
40 anni di carriera: 40 anni di capolavori, con poche, comprensibili, battute d'arresto. Continua cosi', Ermanno!
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