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Hellraiser

Regia di Clive Barker vedi scheda film

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La recensione su Hellraiser

di Donapinto
7 stelle

Esordio alla regia di un giovane e promettente scrittore inglese di Liverpool (classe 1952) salutato da molti come l'erede di Stephen King nella letteratura horror. Clive Barker adatta per il grande schermo un suo racconto scritto solo un anno prima e ci regala un'opera prima dove lo scrittore-regista mostra un talento visionario non comune. In un periodo in cui gli "eroi" dell'horror si chiamano Jason e Freddy Kruger e il genere prende la denominazione di "slasher", Barker crea una dimensione parallela in cui e' possibile varcare la soglia aprendo una scatola misteriosa. La prima parte di HELLRAISER non brilla per originalita'. I primi titoli che mi vengono alla mente sono QUELLA VILLA ACCANTO AL CIMITERO, l'episodio con David Warner de LA BOTTEGA CHE VENDEVA LA MORTE, senza dimenticare il delirante POSSESSION di Zulawski. Un individuo che ha bisogno di sangue umano per rigenerare i tessuti del proprio corpo e un complice che lo asseconda in tutto. Quello che conta e' l'atmosfera malsana e malata che si respira e la fotografia "sporca" che il regista e il suo direttore della fotografia sanno ricreare. Notevole inoltre la sequenza onirica dell'incubo premonitore di Kirsty, che sogna suo padre morto. Nella seconda parte il film aumenta di ritmo e comincia a decollare con l'entrata in scena dei cenobiti, "demoni per alcuni, angeli per altri" come sostiene Pinehead, il loro capo. Esseri indefinibili, agghindati con abbigliamento nero in latex, che suggerisce un chiarissimo richiamo sadomasochistico. Qui Barker riesce a dare il meglio di se. Le creature in questione sono quanto di piu' perverso e inquietante si e' potuto vedere nel cinema horror e fantastico negli ultimi decenni. Da non dimenticare anche la scena quando la bella Kirsty, una volta aperta la scatola, gli si materializza un cupo e lugubre corridoio. Lei lo percorre, per imbattersi poi in una abominevole creatura bicefala, che a me personalmente ricorda l'alieno nel finale de LA COSA di John Carpenter. Non conosco il Barker scrittore, ma l'impressione e' che il suo stile sia non poco influenzato da H.P. Lovecraft. I limiti del film sono nel basso budget, che talvolta si vede negli effetti speciali, e in un finale eccessivamente caotico e disordinato. Un po' ridicola la scena quando Kirsty e il mostro bicefalo si contendono la preziosa scatola. Ottimi invece tutti gli attori, peraltro perfetti sconosciuti, giusto tranne l'americano Andrew Robinson, che i piu' attenti ricorderanno in un paio di pellicole di Don Siegel degli anni 70'. Il risultato finale e' un piccolo classico degli anni 80', a cui manca forse quell'unghiata per farne un grande film. Forse in mano a un Cronenberg sarebbe stata un'opera memorabile. Il film avra' una sfilza di seguiti (una decina in tutto credo) nessuno dei quali diretto da Barker e che ho sempre evitato di visionare, scoraggiato dalle pessime recensioni lette, ma quello che mi diede da pensare del film alla sua uscita, e' che dopo un grande battage pubblicitario in Tv, di HELLRAISER si persero immediatamente le tracce, non lo vidi proiettato in alcun cinema della mia zona, per poi a distanza di un anno essere trasmesso in prima visione su un canale come Odeon TV. Questo all'epoca mi diede molto da pensare sulla sua effettiva qualita'.

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