La recensione su A Better Tomorrow III

di AndreaVenuti

9 stelle

Dopo le divergenze (in riferimento al montaggio e sceneggiatura del film) con A Better Tomorrow II, John Woo e Tsui Hark decisero di intraprendere strade diverse; il primo si cimentò in Bullet in the Head (//www.filmtv.it/film/21325/bullet-in-the-head/recensioni/926061/#rfr:film-21325) mentre Tsui Hark decise di concludere la saga che rese celebre in tutto il mondo il collega Woo: A Better Tomorrow III, Love and Death in Saigon.

Con questo terzo capitolo Tsui Hark decide di realizzare un prequel, soffermandosi sul personaggio di Mark Gor (Chow Yun-fat).

Hark realizza un capolavoro assoluto; le sequenze action sono simili allo stile di Woo ma leggermente meno epiche e più pessimiste (il pessimismo è un tema che da li a breve verrà ripreso e analizzato in maniera eccelsa da Johnnie To con la sua Milkyway Image), inoltre ritroviamo alcuni elementi imprescindibili del codice Woo come l'amicizia virile tra i protagonisti (Mark e il suo grande amico Cheung -interpretato molto bene da Tony Leung ka-fai) codici apprezzati anche da Hark tuttavia il regista hongkonghese va oltre ed inserisce una love-story a tre (tematica ignorata da Woo) mai sfociata veramente, con protagonista un'immensa Anita Mui ; performance entrata di diritto nella storia del cinema, bene anche il villain di turno interpretato dal giapponese Tokito Saburo.

Tsui Hark oltre a realizzare un prodotto notevole da un punto di vista registico, opta per ambientare la sua storia nella Saigon del 1975 amalgamando il tutto con elementi di denuncia sociale e politica, evidenziando ad esempio l'elevata azione di censura del governo sud-vietnamita oppure la brutalità con cui svolgono le mansioni di carattere militare che sfociano in veri e prorpi crimini di guerra; infine si parla già di handover (passaggio di sovranità di Hong Kong dalla Gran Bretagna alla Cina, avvenuto nel 1997), quindi troviamo un parallelo politico tra il Vietnam anni Settanta ed Hong Kong degli anni Novanta.

Splendida anche la colonna sonora firmata da Lowell Lo.