Regia di Ronny Yu vedi scheda film
«Benvenuti nel mio incubo». Così Freddy Krueger apre la porta a nuovi orrori al numero 1428 di Elm Street (e dintorni), invitando al suo convegno di sangue, oltre che un numero imprecisato di giovani vittime potenziali, un nuovo partecipante:Jason Voorheees, il gigantesco serial killer malformato della serie Venerdì 13. Alle spalle, hanno rispettivamente sette (Nightmare) e dieci (Venerdì 13) puntate; all’inizio di Freddy vs. Jason vivono entrambi all’inferno, all’apparenza definitivamente eliminati nei capitoli precedenti; ma come si può uccidere qualcuno fatto della pasta dei peggiori incubi notturni? e, incidentalmente, sopprimere personaggi che continuano a sbancare al botteghino? L’inventore di Freddy, Wes Craven, ci ha provato in Nightmare 7 mettendo letteralmente in scena il processo della creazione orrifica cinematografica. Ma l’esorcismo, forse troppo sofisticato, non ha funzionato, e Krueger torna, nella parte della mente diabolica che, per ricominciare a uccidere, si serve del braccio di un’altra Creatura, appunto Jason. Diretto da Ronny Yu, e molto influenzato dal fumetto (oltre che colmo di citazioni, da Hitchcock a Cronenberg a Disney), il nuovo film regge bene, narrativamente e visivamente, quando si muove nel mondo dei sogni, dove Freddy ha ormai l’astrazione di un Cenobita e dove impera un’impronta sadistico-surreale alla Clive Barker. Più banali e ormai spolpate le parti adolescenziali.
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