Regia di Joel Schumacher vedi scheda film
A scanso d'equivoci voglio sottolineare che questo è un film da vedere.Soprattutto se non si ha la minima idea di chi sia stata Veronica Guerin,giornalista di inchieste scomode,una reporter d'assalto che non ha esitato a mettere in gioco(perdendola) la propria vita,uno spirito libero schiavo solo della verità e immune da vizietti politici e giochi di potere di cui purtroppo abbiamo triste esperienza diretta.E'una figura importante,un'eroina come non ce ne sono molte e che poco sono narrate al cinema,una delle numerose vittime provocate dal tentativo estremo di insabbiare verità scomode.Un virus,quello di nascondere le verità che non fanno piacere,diffuso a ogni latitudine e a ogni longitudine.La Blanchett è poi sempre un piacere a vedersi:un attraente mucchietto d'ossa,di muscoli e di terminazioni nervose,uno sguardo indomito,un fascino indubbio che non viene mortificato neanche da una maglietta da calcio del Manchester United o da un paio di jeans consumati.Detto questo bisogna anche precisare che la ditta Bruckheimer/Schumacher ha trattato l'infuocata materia con la solita elefantiaca enfasi che caratterizza molte produzioni del buon Jerry, mentre il fido Joel come al solito si rivela capace di tutto pur essendo buono a poco.E la sua carriera alterna sta a testimoniare la sua mediocrità oltre che la sua perfetta integrazione(manovrabilità?) nei meccanismi delle majors.Guardando il film mi sono spesso domandato che tipo di film sarebbe venuto fuori con un regista più capace,tipo un Jim Sheridan o anche un Neil Jordan per esempio che hanno dato grande prova in opere cinematografiche di forte impatto civile.E quando la cinepresa si sofferma su qualche angolo squallido della periferia di Dublino quasi come per pagare un obolo alla spettacolarizzazione del dolore e del degrado, mi sarebbe piaciuto che al posto del mediocre Schumacher ci fosse stato un tipo come Loach o anche come Shane Meadows,entrambi capaci di far vivere quelle periferie degradate e non ridurle a sterili quadretti da intervallare alla storia.Il film di Schumacher in certi tratti più che di grande impegno civile si trasforma in una sorta di crime story,la figura della Guerin sempre al centro della scena catalizza indubbiamente l'attenzione ma mettere la sequenza della sua uccisione all'inizio del film e narrare tutto con un lungo flashback induce subito la rassegnazione e non il trasporto emotivo che una figura come quella di una giornalista così importante indurrebbe e meriterebbe.Peccato,questo film è un'occasione sprecata.
regia mediocre ed enfatica
ottima prova
praticamente un cameo
non male
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