Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
CM al Cinema (24)
Silvio Soldini, noto per film intimisti come Pane e tulipani e Giorni e nuvole, torna dietro la macchina da presa con Le assaggiatrici, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Rosella Postorino. Con una regia sobria e attenta ai dettagli, Soldini si confronta stavolta con la Storia, portando sullo schermo una pagina poco nota ma incredibilmente carica di tensione emotiva: quella delle giovani donne costrette ad assaggiare il cibo destinato a Hitler, temendo ogni giorno di morire avvelenate.
Le assaggiatrici (2025): Nicolo Pasetti, Max Riemelt, Boris Aljinovic
La protagonista, Rosa Sauer, interpretata con intensità da Elisa Schlott, è una donna che fugge dalla Berlino martoriata del 1943 per rifugiarsi in un villaggio sperduto nella Prussia Orientale. Ma la tranquillità è solo apparente: qui viene reclutata da un’unità delle SS per entrare in un gruppo di assaggiatrici al servizio della Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler. Le donne condividono la paura costante, ma anche momenti di complicità e desiderio, mentre il confine tra obbedienza e resistenza si fa sempre più labile.
Il film si regge su un impianto corale ben costruito, dove ogni personaggio contribuisce a tratteggiare un microcosmo femminile sospeso tra il terrore e la solidarietà. La sceneggiatura, frutto di una collaborazione a sei mani (Soldini, Comencini, Leondeff, Macchia, Calenda, Ricca), è fedele allo spirito del libro ma tende, in alcuni momenti, a cadere nel didascalico. Il ritmo, soprattutto nella parte centrale, rallenta visibilmente, perdendo un po’ della tensione costruita inizialmente.
Dal punto di vista visivo, la fotografia di Renato Berta restituisce atmosfere fredde e claustrofobiche, perfette per evocare l’oppressione del regime. Le scenografie e i costumi sono curati con grande precisione storica, e la colonna sonora di Mauro Pagani accompagna con discrezione, senza mai sovrastare l’azione.
Le assaggiatrici (2025): Elisa Schlott, Esther Gemsch, Jürgen Wink
Tra i punti di forza del film spicca la performance delle attrici, capaci di restituire un’ampia gamma di emozioni: paura, rabbia, nostalgia, desiderio di normalità. Tuttavia, non tutti i personaggi secondari riescono a emergere con la stessa profondità, lasciando talvolta un senso di incompiutezza narrativa.
Le assaggiatrici è un film ambizioso che apre uno spiraglio su una vicenda poco raccontata, ma non riesce sempre a mantenere alta la tensione drammatica. Emozionante a tratti, ma non del tutto incisivo.
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