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Le assaggiatrici

Regia di Silvio Soldini vedi scheda film

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La recensione su Le assaggiatrici

di ANdaMI
7 stelle

locandina

Le assaggiatrici (2025): locandina

 

Prussia Orientale, Seconda guerra mondiale. La berlinese Rosa Sauer (Elisa Schlott) si è trasferita a casa dei suoceri in attesa del ritorno del marito, impegnato al fronte. Un giorno viene prelevata dall'abitazione dalle SS e condotta, insieme ad altre sei donne, in un casale isolato dove uno chef sopraffino cucina ottime pietanze. Le prelibatezze in questione sono in realtà destinate al Führer e presto si scopre che le giovani tedesche sono state scelte per assaggiarle prima che vengano servite al leader nazista, così da assicurarsi che non siano avvelenate. Seppur controvoglia e costantemente scosse dalla paura, queste assaggiatrici non potranno sottarsi al loro "patriottico" dovere e con il tempo inizieranno a conoscersi meglio le une con le altre, creando un legame che le spingerà a riflettere sul loro stesso futuro. Il film, diretto da Silvio Soldini, è basato sull'omonimo romanzo scritto da Rossella Postorino, a sua volta ispirato alle testimonianze di Margot Wölk, la "vera" assaggiatrice. La pellicola è una coproduzione Italia-Belgio-Svizzera e annovera nel cast, oltre a Elisa Schlott, Alma Hasun, Emma Falck, Olga von Luckwald, Thea Rasche, Berit Vander, Kriemhild Hamann, Max Riemelt e altri.

 

Thea Rasche, Olga von Luckwald, Elisa Schlott, Emma Falck

Le assaggiatrici (2025): Thea Rasche, Olga von Luckwald, Elisa Schlott, Emma Falck

 

Olga von Luckwald, Alma Hasun, Emma Falck

Le assaggiatrici (2025): Olga von Luckwald, Alma Hasun, Emma Falck

 

Spesso si tende a pensare alle donne e alla guerra come a due linee parallele che solo recentemente si sono incontrate. Ossia da quando è stato loro permesso di servire nell'esercito come soldatesse. Ma la realtà della Storia è ben diversa. Le donne sono sempre state coinvolte nei conflitti armati. Non solo perché, a causa delle guerre, le donne hanno perso mariti, figli, padri ma perché le devastazioni belliche le hanno toccate direttamente, al pari dei civili del sesso opposto. Senza contare tutte coloro che servirono come infermiere o nelle fabbriche in sostituzione degli uomini o in altri ruoli di supporto durante le guerre del Ventesimo secolo. Ebbene, il film di Silvio Soldini parla proprio di questo: donne che hanno avuto un ruolo attivo e vitale in tempo di guerra. Il nazismo, che pur nella sua malata ideologia sottovalutava il sesso femminile, privilegiando gli ariani maschi, non ha esitato a servirsene quando ne ha avuto più bisogno. Le assaggiatrici in questione sono uno spaccato della Germania dell'epoca. Alcune sono ferventi patriote, altre sono maggiormente disilluse, alcune hanno solo paura, altre preferirebbero vedere il paese perdere la guerra pur di tornare alla normalità. L'averle rese tutte diverse non solo ha permesso una maggiore caratterizzazione dei personaggi ma dimostra come l'universo femminile sia tutt'altro che omogeneo. Ciascuna ha la sua personalità, i propri sogni e i propri affetti, perduti o attesi. Gli scambi di battute tra le assaggiatrici, che si susseguono tra un pasto potenzialmente mortale e l'altro, restituiscono un affresco profondamente umano, flagellato dalle intemperie di un conflitto che si sta avviando alla disfatta, ed è meglio così. La storia raccontata procede con il giusto ritmo, non annoia mai e si evolve continuamente in situazioni a cui è piacevole assistere, tra momenti teneri e intimi e drammi che colpiscono, anche se mai troppo in profondità. Promossa la buona regia di Soldini e le belle interpretazioni di tutte le attrici, forse l'aspetto meno riuscito si manifesta nella seconda parte del film, con situazioni palesemente romanzate che sostituiscono il tono sobrio e realistico che aveva caratterizzato i fatti fino a quel momento. Ma pazienza, va bene anche così.

 

Max Riemelt

Le assaggiatrici (2025): Max Riemelt

 

Le assaggiatrici è un film che racconta una storia poco nota sul nazismo ma non per questo è meno affascinante di altre. L'orrore e la follia di Hitler e delle sue SS sono stati indagati da molteplici punti di vista, molti dei quali maschili. Fa piacere scoprire come la settima arte abbia sempre spazio per parlare dell’altra metà del genere umano, anche se inserito in un contesto storico controverso. Non sarà il film dell'anno né tantomeno una visione destinata a durare nei decenni ma la pellicola di Soldini regala piccole emozioni, grandi riflessioni sul passato e un intrattenimento di tutto rispetto. 

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