Regia di Tonino Zingardi vedi scheda film
Valeria Golino,pittrice dalla sperdutezza gitana,si trova a dover placare gli animi di una Roma popolare minacciata dalla presenza di veri zingari.In più,si dà il caso che suo figlio prenda una cotta per la piccola Romana,figlia di famiglia rom,e che il rapporto fra Luciana e il marito non stia attraversando una fase ottimale.Molta carne al fuoco,insomma,per il bel film di Zangardi,che tocca con onestà il tema della guerra tra poveri,il logorio a cui un mal compreso senso della famiglia porta le persone,tra superlavoro e rinuncia agli affetti,il ritratto di una donna dolce ma non rassegnata ad una vita di rinunce.Tutto si risolve in un prodotto medio,onesto negli intenti,gradevole nella rappresentazione di una Capitale postpasoliniana lontana le mille miglia dal blabla mediatico e forte solo di una grinta antica e ribalda con cui sconfiggere i nemici dell' oggi.La bravura(una conferma,dopo Respiro)della Golino e il caratterismo efficace di Laganà suppliscono però soltanto in parte alla piattezza televisiva della messa in scena.Non è tanto cinema quanto un ottimo esempio di fiction da prima serata con idee,insomma.Restano le note di Bennato e De Andrè a riempire e chiudere spazi,e il finale alla "400 colpi"rivela una certa stanchezza di scrittura più che la legittima intenzione di lasciare aperto il discorso.
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