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Il cervello dei morti viventi

Regia di Peter Sasdy vedi scheda film

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La recensione su Il cervello dei morti viventi

di giurista81
5 stelle

La prima produzione della Charlemagne (società tra il regista e Christopher Lee) è un giallo fantascientifico con elementi horror dove la parte gialla, che dovrebbe essere marginale, soverchia del tutto le altre due componenti al fine di scuotere lo spettatore con un epilogo del tutto imprevisto. Peter Sasdy, regista considerato di punta della Hammer grazie a film quali Una Messa per Dracula (1970) e La Morte va a Braccetto con le Vergini (1971), porta in scena un ottimo soggetto tratto dal romanzo Nothing but the Night (1966) di John Blackburn che, sulla scia della pellicola, arriverà in Italia proprio l'anno dopo l'uscita de Il Cervello dei Morti Viventi col più appropriato titolo di “Solo la Notte”. Purtroppo la scelta di veicolare la narrazione verso l'effetto sorpresa pregiudica un soggetto qualitativo, generando per lunghi tratti un senso di apatia che solo in una seconda visione viene meglio accettata per l'interesse di verificare la coerenza dei vari passaggi della trama. La presenza di Christopher Lee e Peter Cushing (entrambi nei panni degli indagatori chiamati a risolvere una serie di misteriosi decessi tutti collegati tra loro), a ogni modo, conferisce valore di culto al film, distribuito in Italia con un titolo dall'aria truffaldina sebbene il concetto di “cervello dei morti viventi” abbia senso (ma non certamente se si pensa alla presenza di zombie). È interessante notare quanto, in conclusione, vi sia un ribaltamento di ruoli tra le vittime e i carnefici. Notevole infine l'epilogo che influenzerà il romanzo La Festa del Raccolto (1973) di Thomas Tryon, a sua volta ispiratore del racconto I Figli del Grano (1977) di Stephen King, e il film The Wicker Man (1973) diretto da Robin Hardy. Un po' verboso e prolisso, comunque da vedere.

 

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