Regia di Mario Costa vedi scheda film
Gli arabi stanno avanzando dalla Spagna e l'intrepido Rolando viene incaricato dal re Luigi VII di portare i principini Filippo e Maria da un paesino sul confine fino a Parigi. Durante il viaggio Rolando avrà modo di combattere, rimanere ferito, prendere in ostaggio l'araba Suleima e innamorarsi di lei. Poi arriva Luigi VII alla testa dei suoi e risolve ogni impiccio.
Romanzone medievale di eroi, coraggio, astuzia, combattimenti e ovviamente d'amore, I reali di Francia è un prodottino senza grandi aspettative che mescola a dovere ritmi e dinamiche da cappa & spada con atmosfere da peplum: due generi all'epoca piuttosto in voga, che sapevano intrattenere vaste platee di spettatori privi di particolari richieste al di là del mero svago. I film in costume erano dunque una specialità del nostro cinema e Mario Costa veniva in effetti da Il cavaliere del castello maledetto (1959), altra operina di simile stampo; se si tralasciano i passaggi grossolani nella trama, l'inevitabilità del lieto fine a tarallucci e vino, le modestissime risorse a disposizione per scenografie e costumi, nonché le inesistenti pretese storiche della storia narrata, la pellicola si lascia vedere con sufficiente piacere. Inutile chiedere di più, d'altronde, anche perché le ambizioni di partenza del lavoro non si spingono oltre a questo. Nel cast compaiono parecchi nomi noti ai cultori del sottobosco cinematografico del periodo, da Rik Battaglia a Livio Lorenzon, da Chelo Alonso a Liana Orfei, da Carlo Tamberlani a Franco Fantasia, da Olga Solbelli alla giovanissima Paola Quattrini. La versione emersa nel 2024 sul web non oltrepassa i 75 minuti, ma da quanto si apprende sui maggiori siti di riferimento dovrebbe mancarle un quarto d'ora o poco meno; quanto al copione, reca la firma di Nino Stresa, ispiratosi a un soggetto di Vittorio Calvino. 3/10.
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