Regia di Sandro Lucidi vedi scheda film
Alessandro Lucidi si occupava di montaggio; estemporaneamente agli inizi degli anni Ottanta provò la carriera da regista e licenziò un tris di pellicole di genere. Questa, che rappresenta il suo esordio dietro la macchina da presa, è una commediola erotica-demenziale, come è facilmente intuibile scorrendo l'elenco degli interpreti: la protagonista femminile è Carmen Russo, in quegli anni richiestissima, mentre quello maschile è Andy Luotto, più bello che bravo e simpatico; in ruoli marginali ci sono anche Giacomo Rizzo, Cinzia De Pontis e Daniele Vargas. La sceneggiatura reca gloriosamente la firma di Piero Regnoli, come sempre disastroso: una storia tanto insulsa e apertamente, pretestuosamente orientata all'esibizione delle mammelle della Russo era difficile immaginarla. D'altronde anche la regia lascia parecchio a desiderare, così come la colonna sonora discodance firmata dal pur bravo (in altre occasioni) Stelvio Cipriani pare davvero anonima e pertanto adeguata agli standard del lavoro. Il vero problema per un film di tale stampo e di tali pretese è che non c'è neppure granchè da ridere: l'elemento comico scarseggia (Luotto è Luotto, tanto basti a descriverlo) e tutto ciò che rimane sono i metri quadrati di pelle - apprezzabili, per carità, ma artisticamente poco spendibili - della protagonista. 1,5/10.
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