Regia di Alessandro Piva vedi scheda film
Sulla carta si profilava un'operazione riuscita,con il regista Alessandro Piva che proveniva da un piccolo ma sostanzioso successo come "La Capagira", e due interpreti di valore e sulla cresta dell'onda,specie in quel periodo Luigi Lo Cascio,di fresca acclamazione ne "La meglio gioventù":una commedia ambientata in una Puglia dai riflessi torbidi,viva ma anche rischiosa. Due personaggi agli antipodi, l'uno misuratissimo,affidabile,quasi fuori contesto nell'ambiente in cui vive,l'altro arruffone,estroverso,intrallazzatore e abile a muoversi nel sottobosco della malavita,per due forme di recitazione particolari,entrambe valide e altrettanto diverse.Però il film funziona poco. Come commedia non è sufficientemente divertente, come noir ha le polveri bagnate e verte al blando:inoltre,tutta l'operazione è un riferimento anche troppo evidente e smaccato a "Il sorpasso",quasi un remake non dichiarato,con finale tragico annesso e qui forzatissimo. E' un peccato,ma spesso la pellicola gira a vuoto,non coinvolge e non sviluppa interesse nello spettatore che prova anche uggia nonostante le premesse e la durata non eccessiva (novanta minuti,più o meno). Due caratteri in stridente contatto,che però forse attingeranno qualcosa l'uno dall'altro,e quando sembra ci siano nuovi equilibri, ecco che la sorte maligna fa uno sgambetto in cui qualcuno ci perde la vita:già visto troppe volte,e spesso reso meglio di così.
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