Regia di Xavier Giannoli vedi scheda film
Amore, sofferenza, carnalità, gioia, dolore, passione, violenza, morte e vita: per essere gli ingredienti di un film , “Corpi Impazienti”, diretto da un esordiente , il francese Xavier Giannoli, la posta in gioco è veramente alta così come i rischi di sbandamento verso una deriva che fa tanto cinema “maledetto” e “finto realista”” sono in perenne agguato. Ma grazie ad una sceneggiatura ( tratta da un romanzo di Christian Montella) essenziale ed asciutta nei suoi naturali sviluppi, un cast di volti di giovanissimi attori veri ed emozionanti nella loro pulita purezza ed una regia sensibile senza mai scadere nel sentimentalismo e partecipe senza mai scivolare nel voyeurismo, “Corpi Impazienti” diventa la straziante elegia di un racconto di vita che sospeso tra la verità di sentimenti contraddittori ed urgenti “sconvolge” per durezza e semplicità di linguaggio ed immagini. La storia dei due giovani fidanzati Charlotte e Paul ( l’esordiente strepitosa Laura Smet , figlia d’arte di Nathalie Baye e Johnny Hollyday, e la promessa Nicolas Duvauchelle) la cui vita viene sconvolta dalla notizia di una grave malattia che viene diagnosticata alla ragazza (si dovrà sottoporre ad un pesantissimo trattamento chemioterapetico che mette a dura prova un corpo ed un amore appena sbocciati) si snoda attraverso episodi di vita quotidiana cruda e vera ( le scene delle visite mediche sono strazianti!) di coinvolgente dolore. Così come l’ingresso sulla scena della cugina di Charlotte, Ninon ( il corpo pieno e appetitoso di Marie Denarnaud) che diventa con la sua sensualità dirompente una sorta di talismano contro la paura della malattia e della morte (la notte d’amore a tre è di un indiscutibile candore ed appeal erotico allo stesso tempo!), è l’ulteriore tassello di questo doloroso viaggio nella passione amorosa “che diventa urgente perché rimane poco tempo” (come ha dichiarato lo stesso regista) e necessaria come solo i “corpi impazienti” di una gioventù in naturale e precipitosa corsa possono pretendere di vivere.
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