Regia di Zabou Breitman vedi scheda film
La clinica di Les Ecureils ospita vari pazienti affetti da amnesie traumatiche o psicologiche. Un bel gruppo di buffi matti, curati da simpatici dottori. Claire è lì perché ha perso la memoria dopo un fulmine; Philippe invece dopo l’incidente in cui sono morti moglie e figlio ha rimosso il proprio passato. Tra di loro, con varie esitazioni, nasce una vera e propria storia d’amore (che è dunque una specie di primo amore), e ben presto il film si concentra su loro due lasciando perdere l’ambiente. L’esordio nella regia dell’attrice Zabou Breitman ha vinto il César come miglior opera prima, e quelli per il miglior attore protagonista (Bernard Campan) e attrice non protagonista. Ogni tanto si fa vivo il filo conduttore di Alice attraverso lo specchio di Lewis Carroll, ma viene anche citata una vecchia leggenda chassidica riferita a suo tempo da Martin Buber. Il film ha da subito un’atmosfera leggera e conciliante, e non cambia mai tono, rimanendo al di sotto dei suggestivi temi evocati (la memoria, l’oblio, l’identità personale). Un po’ melenso, e un po’ troppo costruito e smussato (tutto affidato ai dialoghi, pieno di orecchiabili fisarmoniche in colonna sonora) per appassionare davvero.
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