Regia di Vittorio De Seta vedi scheda film
Si è avverato il mio desiderio di continuare a vedere a distanza di pochi giorni un altro film di Vittorio De Seta e questa volta in via del tutto occasionale, e cioè pescato in una tv minore del tutto casualmente. Diario di Un Maestro, una vera pietra miliare della nostra Tv, quando era davvero un getto continuo di idee e sperimentazione. Il film fu un vero successo di pubblico, e penso che il film è un concentrato di una miniserie, quando si dice dell’audience! Il pubblico viene trattato da scemo e come uno scemo segue gli scempi culturali o meno, che in più di venti anni gli vengono proposti, questo film Tv è un esempio di un approfondimento culturale a livello scolastico, una riflessione acuta e di rottura con un sistema che si stava sfalsando e che oggi è ormai in pezzi; la Gelmini conoscerà il film? Forse dovrà attraversare il tunnel frapposto, misteriosamente, fra la Svizzera ed il Gran Sasso per vederlo, o dovrà comprarsi un’altra laurea, magari sempre a Reggio Calabria, dove sarà ormai di casa. A parte la digressione dovuta da un animo ed uno stomaco che ormai non ne può più, tornando al film di De Seta è un’analisi sulla situazione scolastica stretta fra schemi e riduzioni culturali che si stringono in valori formulati in maniera stantia, e per voce del protagonista sentiamo dire le fatidiche parole, che il maestro non deve avere tanto un valore di insegnante, ma in prima il valore di educatore, e non sono parole da poco. Il film ce lo dimostra con segni ben precisi, e che il tempo ha scalfito ben poco; certamente i risultati che ha ottenuto da una classe ormai lasciata al suo destino si rifanno, risistemando i sentimenti e la ragione dei bambini, cioè i valori veri di una vita e di una società, dopo di che si può affrontare il fattore culturale, racchiuso anche nelle sue formule. La crisi del maestro contestato da chi gli sta sopra è significante, ma anche costruttiva, dato che bastano le parole scritte di un collega per riportarlo a quello che dovrebbe essere il vero intento di un insegnante. Una descrizione scevra da ogni sensazionalismo o trionfalismo strategico, ma semplicemente denso del significato che i bambini vengono dietro al loro insegnante per una questione di fiducia, risveglio e conoscenza di cose che li interessano. De Seta ha saputo dare l’impronta giusta ed attraverso un attore sensibile come Bruno Cirino, che scomparve troppo presto, dopo questo exploit inaspettato.
un'idea miscelata perfettamente fra realtà e finzione
una bella idea di rappresentazione
un attore notevole, scomparso troppo presto
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