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Diario di un maestro

Regia di Vittorio De Seta vedi scheda film

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La recensione su Diario di un maestro

di mm40
6 stelle

Dopo una coppia di lavori pluripremiati e apprezzati dalla critica e dal pubblico (anche se più dalla prima) come Banditi a Orgosolo e Un uomo a metà, e dopo L'invitata, produzione francese, che il regista girò alla fine degli anni '60 e non ebbe molta diffusione in Italia, ecco che De Seta trova proficua collaborazione con la televisione di Stato italiana e mette in scena un grandioso affresco sul mestiere dell'insegnante. Tratto dal romanzo autobiografico Un anno a Pietralata di Albino Bernardini, Diario di un maestro è un film realizzato con modesti mezzi, un cast di non professionisti e sostanzialmente poca azione, ambientato per lo più in un'aula scolastica; un lavoro di così ridotto budget da far pensare spesso all'improvvisazione: e invece, per quanto sicuramente la componente sia stata presente nella direzione di così tanti bambini, la storia segue i binari della fiction e una sceneggiatura precisa, opera del regista stesso. Fra i momenti memorabili ci sono senz'altro l'ingresso in aula di un ladruncolo pentito, invitato dal maestro per spiegare agli alunni le ragioni per cui si diventa delinquenti e, soprattutto, quelle per cui ci si pente e si smette; e lo scontro nel finale fra il maestro (con i suoi metodi innovativi, finalizzati all'apprendimento e centrati sullo studente) e il direttore, rappresentante delle cieche istituzioni, con la sua convinzione irremovibile per la quale la scuola deve essere nozionismo, imparare a memoria, ripetere a comando. I metodi di Bernardini provenivano da quelli di Don Milani, in primis la pratica della scrittura collettiva, che nel film viene descritta in più occasioni, e che consisteva nel redigere un testo in classe tutti assieme, su coordinazione dell'insegnante, per riunire quanti più pensieri di tutti gli alunni sul medesimo tema. Uno svecchiamento dell'idea di 'tema', appunto: quarant'anni dopo questo film e l'esperienza di Bernardini e mezzo secolo dopo Don Milani, sono ancora idee rivoluzionarie per il sistema scolastico italiano. Purtroppo non aiuta la pellicola la durata spropositata: la Rai commissionò a De Seta quattro puntate di circa settanta minuti ciascuna, per un totale di poco meno di cinque ore. 7/10.

Sulla trama

Un maestro elementare di una scuola di un quartiere povero romano deve combattere contro l'assenteismo degli alunni, le loro famiglie di semianalfabeti, lo scarso interesse che i bambini mostrano verso un programma superato, spesso inutile e nozionistico.

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