Regia di Nigel Cole vedi scheda film
"Full Monty", "Lady Henderson presenta", "Calendar Girls": una trilogia di film inglesi atta a dimostrare che, se è vero che il nudo è spregiudicatezza, quest'ultima non si identifica necessariamente con la licenziosità e la frivolezza. E il desiderio di fare colpo non è per forza sintomo di esibizionismo: talvolta nasce, piuttosto, dalla volontà di assestare a un pubblico distratto e indifferente un salutare scrollone. Se la pubblicità è informazione, il sensazionalismo può, occasionalmente, essere lo strumento più efficace per scuotere le coscienze ed impartire una lezione di civiltà. Spogliarsi, in fondo, è una prova di coraggio e sincerità: l'assenza di veli sgombera il campo da ogni ipocrisia, mentre simboleggia la pacifica generosità di chi si offre inerme al prossimo. Il calendario "osé" delle casalinghe di Knapely, stampato per scopi benefici, non è, semplicemente, la solita iniziativa in cui "il fine giustifica i mezzi". è, invece, un modo emblematico di liberarsi dalle convenzioni, e parlare in maniera aperta e diretta, esponendosi in prima persona. Il film giustamente si sofferma sulle incomprensioni, le incertezze ed i ripensamenti che una simile operazione in ogni caso comporta. Ma ciò che divide gli animi, li infiamma, creando in ognuno le premesse per un'entusiastica accettazione del nuovo.
La forza cinematografica di questa commedia di provincia risiede nella fluida variabilità del tono, che accompagna con sapiente realismo il susseguirsi degli imprevisti, dei piccoli drammi e dei grandi equivoci, degli spumeggianti picchi di euforia e delle amare ricadute nel sordo languore di un'esistenza priva di emozioni. "Calendar Girls" è un film che, dietro, la ruvida patina della provocazione, propone un insegnamento indispensabile per ogni combattente: più difficile ancor di saper perdere è, al contrario, saper gestire la vittoria.
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