Regia di Alessandro Di Robilant vedi scheda film
Un film diviso in due parti, la prima affidata quasi per intero a Giannini (avvocato di grido) e la seconda dominata dalla Neri (notaio di successo!), tenute insieme dalla presenza poco palpabile di Solfrizzi (psicoterapeuta in carriera), ma ugualmente insulse e prive di nerbo e credibilità. La storia è risibile, la conclusione, come dice Mereghetti, tocca la vetta del trash con la morte per acqua della Neri, sottofondata dalle note (almeno queste belle, seppure strasentite) della Because The Night, scritta da Patti Smith e Bruce Springsteen, e il maggior responsabile va cercato nell'autore di un soggetto senza capo né coda, ovvero il genio malato del ragionier (licenza poetica) Costanzo. Il quale dimostra di non aver fatto molti progressi in campo cinematografico dai tempi della sua orripilante regia di Melodrammore (1978).
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