Regia di Pierfrancesco Campanella vedi scheda film
Dieci anni dopo il floppissimo e inguardabile BUGIE ROSSE, Pierfrancesco Campanella, non senza una certa spocchia, dirige (?) ancora una volta uno psyco-thriller da scompisciarsi dal ridere. A cominciare dal cast, all female e quanto mai sgrammaticato e bizzarro (su tutte la Bolkan ed Eva Robin’s, ma anche Franco Nero in una particina da urlo!), il regista confeziona - con la “consulenza tecnica” di quel Salvatore Ferraro tuttora inquisito per la vicenda Marta Russo e una sciattezza di stile e di logica da far accapponare la pelle anche al peggiore dei giornalisti da tv locale - la solita storia del maniaco che fa inspiegabilmente strage di donne (con una squadra da disegno!) in un condominio romano, mentre una smarrita P.M. indaga (si fa per dire) sulla vicenda e i mass-media ne fanno (si fa per dire) un caso nazionale e quasi un modello da imitare.
Le intenzioni da denuncia della società di oggi che Campanella ci vuole propinare sanno di vecchio e suonano fasulle e pretenziose, e gli omicidi sono una sequela incresciosa di effattacci gore talmente bassi e artigianali che non solo non fanno paura, ma fanno rigirare nella tomba i vari Massaccesi, Fulci e Bava. E dire che in varie sequenze Campanella cita perfino De Palma! Meglio sorvolare sui risvolti morboso-sessuali dei personaggi e sui dialoghi e l’enfasi da recita scolastica. Il finale poi è uno dei più scorretti mai visti tanto è scemo. Era dai tempi del micidiale FATAL FRAMES di Al Festa che non si vedeva una cosa tanto “kitsch e trash”. Questo rende CATTIVE INCLINAZIONI (in origine “Cattive Coscienze”, forse in omaggio alla buona fede del suo artefice…) uno “scult” vero e proprio, un caso unico nel panorama italiano - che tra l’altro, purtroppo, del cinema di genere non sa più cosa farsene da almeno vent’anni -, e quindi assolutamente imprescindibile. Campanella poi ha insistito nel ricordare che il film è tutto prodotto con finanziamenti privati. E ci mancherebbe altro…!
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